mercoledì 24 marzo 2010

I numeri dello sviluppo dell'effettivo 2009-2010 (dal 1 Luglio 2009 al 28 Febbraio 2010)

Dal 1 Luglio 2009 al 28 Febbraio 2010


In tutto il Mondo :

I Club da 33,575 a 33,660
( incremento di +85 Clubs)
I Rotariani da 1,206,419 a 1,212,690
( incremento di + 6,271 Soci)


Nella Zona 12 ( 9 Distretti)+ Zona 19 ( Distretto 2060 )

I Club da 702 a 707
( incremento di +5 Clubs)


I rotariani da 38,182 ( + 4560 D.2060) a 38,105 (+4567 D.2060 )
(Incremento negativo - 70 Soci)

lunedì 22 marzo 2010

Lo sviluppo dell'effettivo : una sfida. I dati 1 Luglio 2009- 28 febbraio 2010

Lo sviluppo dell’effettivo : una sfida.

Colgo occasione dalla partecipazione a diversi Seminari Distrettuali sull’Effettivo, l’ultimo a Sciacca (Ag) del Distretto 2100, per condividere con i Rotariani dei Distretti di Italia,Albania,Malta,San Marino, alcune considerazioni .
L’osservazione più ovvia ed essenziale : oggi non saremmo qui, e tanto numerosi, se i rotariani che ci hanno preceduto , quelle reali “risorse” del Rotary alle quali abbiamo riservato la nostra stima ed ammirazione e che spesso ci sono state esempio nel Rotary e nella vita, non avessero pensato a noi come possibili rotariani, riconoscendoci quelle caratteristiche personali e professionali che oggi noi stessi ricerchiamo e vorremmo ritrovare nei candidati all’ammissione.
Mantenere, quindi, il valore di “risorsa “umana” fondamentale al singolo rotariano appare una precondizione indispensabile per considerare i termini dello sviluppo e dell’espansione.
Le stesse risorse amministrative ed organizzative centrali, pure di riconosciuta importanza per l’immagine pubblica internazionale del Rotary non potrebbero svolgere il loro basilare ruolo di supporto in carenza di Club validi ed efficienti.
Qualità dei Rotariani, immagine dei Rotary Club nelle comunità di riferimento, progetti coerenti con gli obiettivi, risultati riconosciuti ed apprezzati, appaiono determinanti per attrarre consenso e promuovere sviluppo.
Nell’era della comunicazione globale, poi, il nostro impegno e richiamo ad una vita personale, professionale , civica, improntata allo spirito di servizio nei confronti della collettività umana in tutte le sue articolazioni ed espressioni, volta alla costruzione di relazioni amichevoli e pacifiche tra individui, comunità, popoli e nazioni, in nome della umana solidarietà, al di sopra dell’interesse personale e senza ostacoli di nazionalità, etnia, cultura, raggiunge oggi un adeguato numero di persone?
Il nostro impegno per la diffusione del messaggio è certo inferiore di gran lunga al valore del messaggio stesso.
L’impressione è quella che in troppi ci sottraiamo alla sfida dello sviluppo.
Lo sviluppo del Rotary è infatti una sfida : ed una sfida è l’invito a misurarsi in un’impresa ardua, dall’esito incerto, che richiede il ricorso alle migliori risorse disponibili per essere affrontata e vinta.
Partiamo da una constatazione :……siamo tanti, ed osserviamo che il trend di crescita è stato veramente esaltante nel primo secolo di vita,
e da una considerazione: … potremmo essere di più .. ed osserviamo che il trend ascendente sembra segnare un momento ( solo un momento ?) di “stanca”negli ultimi decenni. Per restare ad oggi e limitatamente ai 9 Distretti della Zona 12 ed al Distretto italiano della Zona 19, i dati numerici relativi allo sviluppo dall’inizio di questa annata 2009-2010 mostrano una lievissima flessione del numero complessivo dei Soci (al 28 Febbraio 2010 ,nei nove Distretti della Zona 12 , 38.105 Soci contro 38.182 presenti al 1 Luglio 2009, con una flessione di 77 Soci in meno complessivamente ; flessione limitata a 70 Soci in meno se consideriamo anche i Soci del Distretto 2060 ( Zona 19 ), passati a 4567 da 4560.


E chiediamoci, di fronte alla dichiarazione del Presidente Internazionale in carica John Kenny ” il futuro del Rotary è nelle vostre mani” :

1) può esserci futuro senza sviluppo?
2) lo sviluppo può prescindere dall’aumento del numero dei rotariani?
3 questo sviluppo lo vogliamo veramente ‘? Noi rotariani siamo veramente interessati ad aumentare di numero?

Date le premesse non dovremmo avere esitazioni nelle risposte :
Si, vogliamo fare crescere il Rotary,
Si vogliamo contribuire a svilupparne tutte le potenzialità ,
Si vogliamo continuare a fare bene al mondo intero.

Ammessa la volontà di crescere ci scontriamo tuttavia con le difficoltà della sfida e con gli ovvii quesiti :
a) È ancora possibile crescere?
b) Dove è possibile crescere?
c) Come è possibile crescere?
con risposte complessivamente omogenee pur nella diversità delle condizioni e situazioni dei singoli Club e Distretti.
Per quanto riguarda la possibilità di crescere:
cambiano i tempi, cambiano gli uomini, soprattutto noi più anziani sentiamo il fascino del “ come eravamo” e avanziamo qualche riserva scettica sul tipo –“ non ci sono più le persone di una volta”, “ ai miei tempi il Rotary era un’altra cosa” ;
ma dovremo pure riconoscere che ci sono, ci devono essere - oggi come ieri – uomini e donne i quali sono valida espressione di attività imprenditoriali e professionali che già figurano o meritano di figurare tra le “classifiche “rotariane. Uomini e donne che per le caratteristiche personali, per i risultati professionali, per la considerazione e la stima acquistata nella comunità di cui sono significativa espressione e – per dirla con Paul Harris , “ i migliori elementi”- possono condividere la nostra visione, le nostre aspirazioni, le nostre azioni. Uomini e donne che possono degnamente aggiungersi ai vecchi rotariani in Club già formati, magari capaci di aggregazione per costituire nuovi Rotary Club, portatori di nuove energie per continuare il nostro “lavoro”, per cooperare con noi nel quotidiano impegno individuale, professionale, civico, e, attraverso la nostra grande associazione , contribuire alla libera, pacifica, ordinata e prospera convivenza degli uomini.
Che cosa rispondiamo a chi ci chieda : Dove sono ‘? Chi sono ? Perché non sono nel Rotary’?

E su come crescere ?
Consentiamo tutti, naturalmente, al monito “ quality first!” ; abbiamo in mente il ripetuto slogan “ qualità nella quantita” ; sempre tuttavia con il dubbio che la vera riserva sia : “ restiamo tra noi , tra gli “happy few”.
L’esclusività conserva innegabilmente il suo fascino.
Ha pure la sua verità la tesi che lo sviluppo non può consistere solamente nell’aumento numerico ( immagine del lievito, fascino del “piccolo è bello”, etc. ) ma è difficile altresì negare allo stesso incremento di numero il valore di indicatore positivo.
Senza scomodare la fisiologia, un organismo che cresce - purchè cresca bene - dimostra di essere in salute.
E peraltro il Presidente Internazionale Eletto Ray Klinginsmith – con pragmatismo americano e ricorrendo a quella che chiama “cow boy logic” - viene a ricordarci che le risorse del Rotary International, e quindi il sostegno ai programmi istituzionali provengono essenzialmente dalle quote associative:
cosicchè la correlazione tra il numero dei rotariani ed il mantenimento e rafforzamento delle nostre iniziative e dei nostri programmi acquista una sua lapalissiana evidenza.
Ricordiamo che, tra le nuove prospettive di mutamenti organizzativi che si affacciano è ancora in vigore, a tutto quest’anno, il Piano Strategico del Rotary International che enfatizza, al punto 4 la centralità dello sviluppo dell’effettivo per il futuro del Rotary :

Sviluppo che può concretizzarsi, in rapporto alle condizioni, nei tre momenti di :

1) conservazione dei Soci e consolidamento dell’effettivo attuale dei Club che vede come indispensabili presupposti :
a) qualità dei Soci da assicurare e preservare, dopo la accurata selezione all’ammissione, attraverso adeguati momenti e processi di “formazione”, “tutoring” e “mentoring” nei confronti sia dei Soci attuali che dei Soci potenziali ed il coinvolgimento immediato nell’attività e negli organigrammi operativi
b) efficienza dei Club, attestata da
1) effettiva e completa rappresentatività del territorio attraverso le persone dei Soci,
2) credibilità ed efficacia dei progetti e dei programmi a favore della comunità locale ed internazionale,
3) attenta gestione ed amministrazione dei Club , a rischio, questa, di diventare sempre più onerosa, spesso a discapito dei programmi e dei progetti

Presupposti fondamentali , quindi, la Qualità dei Soci e l’ Efficienza dei Club per generare e rafforzare sia il sentimento di “appartenenza” nei Soci che i consensi all’immagine pubblica del Club nella comunità, con positivo riflesso sulle possibilità ed opportunità di sviluppo dell’effettivo.

2) nuove ammissioni nel Club , in vista di privilegiare il “rinnovamento” ed il “ricambio”, valorizzare la “rappresentatività” e la “diversità” in coerenza con la realtà demografico-sociale del territorio, senza alcuna “global quest” snaturante ma neppure con la semplice “apposizione” di nuovi Soci, a coprire con la “tenuta numerica” una realtà associativa tendenzialmente statica e progressivamente
- anche per ragioni fisiologiche- in regressione
3) istituzione di nuovi Club , talora da ritenere preferibile alla parcellizzata immissione di nuovi elementi in uno o più Club magari in funzione ricostituente. Ben vengano nuove realtà, nuove idee, vino nuovo in otri nuovi.

Sempre John Kenny ci fornisce la ricetta di per conseguire il risultato auspicato ; ricetta solo apparentemente “semplice”– in realtà aderente alla lettera ed allo spirito dei documenti costituzionali del Rotary che pongono il Club al centro della struttura e della vita rotariana – e che può riassumersi così :
“ogni rotariano, vagliata accuratamente la potenzialità a Socio di una persona di sua conoscenza ne cura l’invito al Club e, nel caso di gradimento reciproco, lo/a propone a Socio”
esaminandone la composizione, della ricetta intendo, ne ricaviamo che :
a) non si entra genericamente “nel Rotary” bensì in un “Rotary Club” : tutta l’azione volta a promuovere lo sviluppo dell’effettivo e l’espansione della quale si fa carico l’organismo rotariano centrale, encomiabile nelle intenzioni ed articolata in multiformi espressioni ed iniziative,( ad es. le sollecitazioni “ erga omnes” ad associarsi- quasi bandi di reclutamento- sul sito e sulle pubblicazioni del R.I., le segnalazioni di possibili candidati da parte di Evanston ai Distretti) può esplicare i suoi effetti solamente tramite il Rotary Club
b) il vaglio – praticamente insindacabile - del Club fa della volontà del candidato a Socio una condizione necessaria ma non sufficiente all’ammissione e carica di responsabilità sia il proponente che i soci che votano l’ammissione/esclusione
L’avverbio accuratamente deve essere preso alla lettera ; anche perché non si verifichi- e ahinoi accade- che l’esito negativo di una presentazione a Socio venga percepito come limitativo di un malinteso diritto a non ammettere esclusioni o come offesa all’austostima talora ipertrofica nelle persone di successo ; e possa, invece, essere percepito – se positivo- come personale riconoscimento , tanto più significativo quanto più qualificato e credibile si trovi ad essere il consesso che lo esprime.
E’ questo il momento, cari amici, nel quale veramente il “futuro” rotariano- e della persona candidata, e del Club, e dello stesso Rotary International ,è nelle vostre mani. ;
a noi tutti dovrebbe essere giunta la sollecitazione espressa dallo slogan del Consiglio Centrale : ”Each rotarian : reach one, keep one” a
• farsi personalmente carico per l’aumento dell’effettivo per almeno un nuovo socio e
• ad assumersi la responsabilità nei confronti di almeno un altro Socio per assicurarne la continuità nell’impegno e la permanenza duratura nel Club.
A conferma del ruolo di risorsa primaria ed imprescindibile di ogni singolo rotariano che abbia chiara visione e piena condivisione degli ideali e degli obbiettivi rotariani.
Quegli obiettivi che, riguardo allo sviluppo dell’effettivo John Kenny così ha sintetizzato :
Per il Club:
a) l’aumento netto ( somma algebrica tra Soci che hanno abbandonato il Club e Soci di nuova ammissione)di almeno 1 Socio per ogni Club
b) il mantenimento da parte del Club di almeno l’80 % dei Soci presenti all’inizio di questa annata 2009-2010
Per il Distretto
a) i due obiettivi di Club raggiunti da tutti i Club del Distretto
b) l’aumento di 1 o, meglio, 2 nuovi Club nel Distretto.
Con almeno due di queste condizioni :
a) l’aumento della percentuale di Socie (Soci di genere femminile)qualificate
b) l’aumento della percentuale di Soci/ie qualificati/e con meno di 50 anni d’età
c) ammissione di almeno 1 nuovo Socio/a già Alumnus/a del R.I. e/o della R.F.
d) diversificazione della composizione della compagine associativa ( in rapporto a classifica( attività e professionalità non ancora o non adeguatamente – ad es. Soci pensionati o ritirati dall’attività, esponenti di enti-associazioni-istituzioni operanti nella comunità locale e/o internazionale- rappresentate nel Club), età, genere, etnia.
Siamo entrati nel terzo quadrimestre dell’annata in corso e prossimi a valutare i traguardi toccati : i nostri Distretti, i 9 della Zona 12 e il D.2060 oggi nella Zona 19, hanno certamente tutte le capacità di individuare dove e come crescere ed agire tempestivamente per colmare il divario. Auguri!

Pietro Pasini,PDG
Regional Rotary International Membership Coordinator 2009-2010



Rotary International Membership development

1 July 2009 – 28 February 2010
Clubs 33,575 33,660 +85 Clubs
Members 1,206,419 1,212,690 +6,271 Members