giovedì 31 dicembre 2009

2009 SIGE-GETS e Sviluppo dell'Effettivo

SIGE (Seminario di Istruzione dei Governatori Eletti) e Sviluppo dell’Effettivo
Al SIGE (Seminario d’Istruzione dei Governatori Eletti ) tenutosi a Parigi in occasione
dell’ultimo Institute internazionale (2‐6 Dicembre 2009 u.s.) il tema cruciale dello sviluppo
dell’effettivo è stato argomento di una specifica sessione per il gruppo dei Governatori Eletti
di lingua italiana, coordinata dal PDG Pietro Pasini, (RRIMC), con la supervisione del Team
Leader PDG Andrea Oddi e la partecipazione del PDG Gianni Jandolo (RRFC ).
Con Gianni Montalenti, del Distretto 2030, Giulio Koch, Distretto 2040, Mario Gelmetti,
Distretto 2050, Riccardo Caronna, Distretto 2060, Vinicio Ferracci, Distretto 2070, Roberto
Scambelluri, Distretto 2080, Mario Struzzi, Distretto 2090, Salvatore Lo Curto, Distretto 2110,
Mario Torsello, Distretto 2120, sono stati ,in particolare, considerati sotto il profilo del ruolo e
responsabilità del Governatore Distrettuale gli aspetti relativi a :
a) Mantenimento , nei Club, dell’Effettivo esistente
b) Immissione nei Club di nuovi Soci
c) Organizzazione di nuovi Club nei Distretti.
Le parole‐chiave emerse a prospettare le possibili linee operative per l’annata 2010‐2011 in
vista di ulteriori e meglio definiti orientamenti attesi in occasione dell’Assemblea
Internazionale di San Diego, sono state le seguenti :
1) La “qualità” della compagine associativa e la “significatività” dell’azione rotariana – sia
a livello locale che internazionale, per quanto attiene alla sfera d’azione del Rotary
International e per quanto pertinente all’azione dei singoli Club – sono elemento
imprescindibile sia per il sentimento di “appartenenza” dei Soci, sia per l’immagine
“esterna” del Rotary, fondamentali per una credibile azione di sviluppo dell’effettivo
2) Il consolidamento dell’effettivo attuale dei Club, appare elemento primario sia rispetto
all’immissione di nuovi soci nei Club che all’organizzazione di nuovi Club nel Distretto ;
3) il consolidamento che passa attraverso “qualità” dei Soci ed ”efficienza” dei Club sono
da assicurare e preservare attraverso adeguati momenti e processi di “Selezione”,
“Tutoring” e “Mentoring” nei confronti dei Soci attuali e potenziali nonché di
“formazione” specifica e permanente per tutti i rotariani, in particolare per quelli
chiamati e disponibili ad assumere ruoli dirigenziali ai vari livelli ( di Club, di Distretto,
sovra distrettuale), e primariamente attraverso il “coinvolgimento” di ciascuno nelle
attività del Club‐(“learning by doing”)
a) privilegiando il “rinnovamento” ed il ”ricambio” dell’effettivo dei Club ed evitando il rischio
di scambiare per mantenimento dell’effettivo la semplice “tenuta” numerica per apposizione
di occasionali nuovi Soci a coprire “fisiologiche” lacune in una realtà associativa
tendenzialmente statica. ( i dati evidenziano il progressivo innalzarsi dell’età media dei Soci
così come elevata è la prevalenza di Soci “pensionati” o “ritirati dall’attività”, prossima al 30%
nei nostri Rotary Club )
b) valorizzando il carattere “diversità” nella compagine associativa inteso soprattutto peraltro,
nel senso di adeguata corrispondenza tra le “classifiche” rappresentate nel Club e la varietà di
realtà professionali presenti nel territorio ; le differenze di genere, etnia, età, cultura, appaiono
da valorizzare non in quanto tali ma quando e se unite a “qualità” e “rappresentatività” e non
di esse sostitutive.
c) monitorando assiduamente la realtà demografica ,sociale ,culturale, produttiva del
territorio locale e distrettuale da adeguatamente rappresentare nei Club in vista di una
effettiva corrispondenza tra i caratteri del territorio e la presenza rotariana.
d)considerando e valutando congiuntamente, tra il Governatore ed i Club , se le
condizioni date nei singoli diversi casi suggeriscano di :
1) perseguire una parcellizzata immissione di nuovi elementi, quasi ad agire da
“ricostituenti”, nei Club esistenti
2) privilegiare la riunione di nuovi potenziali rotariani, soprattutto appartenenti a
classifiche di recente acquisizione o con caratteristiche comuni (ad es. Alumni/ae,
professionisti giovani, rappresentanti di nuove professionalità) in nuovi Club
potenzialmente più vivaci ed attivi .
Sarà interessante riconsiderare questi argomenti alla luce degli “input” attesi dal Presidente
Eletto Klinginsmith alla prossima “Scuola dei Governatori”.
Al momento credo di potere esprimere la convinzione che il 2010‐2011 vedrà Governatori
particolarmente consapevoli e motivati alla guida dei nostri Distretti , capaci e determinati a
fare “crescere bene” il Rotary.
Auguri
Pietro Pasini RRIMC 2009‐2010

2009 SIGE-GETS e Sviluppo dell'Effettivo

SIGE (Seminario di Istruzione dei Governatori Eletti) e Sviluppo dell’Effettivo
Al SIGE (Seminario d’Istruzione dei Governatori Eletti ) tenutosi a Parigi in occasione
dell’ultimo Institute internazionale (2‐6 Dicembre 2009 u.s.) il tema cruciale dello sviluppo
dell’effettivo è stato argomento di una specifica sessione per il gruppo dei Governatori Eletti
di lingua italiana, coordinata dal PDG Pietro Pasini, (RRIMC), con la supervisione del Team
Leader PDG Andrea Oddi e la partecipazione del PDG Gianni Jandolo (RRFC ).
Con Gianni Montalenti, del Distretto 2030, Giulio Koch, Distretto 2040, Mario Gelmetti,
Distretto 2050, Riccardo Caronna, Distretto 2060, Vinicio Ferracci, Distretto 2070, Roberto
Scambelluri, Distretto 2080, Mario Struzzi, Distretto 2090, Salvatore Lo Curto, Distretto 2110,
Mario Torsello, Distretto 2120, sono stati ,in particolare, considerati sotto il profilo del ruolo e
responsabilità del Governatore Distrettuale gli aspetti relativi a :
a) Mantenimento , nei Club, dell’Effettivo esistente
b) Immissione nei Club di nuovi Soci
c) Organizzazione di nuovi Club nei Distretti.
Le parole‐chiave emerse a prospettare le possibili linee operative per l’annata 2010‐2011 in
vista di ulteriori e meglio definiti orientamenti attesi in occasione dell’Assemblea
Internazionale di San Diego, sono state le seguenti :
1) La “qualità” della compagine associativa e la “significatività” dell’azione rotariana – sia
a livello locale che internazionale, per quanto attiene alla sfera d’azione del Rotary
International e per quanto pertinente all’azione dei singoli Club – sono elemento
imprescindibile sia per il sentimento di “appartenenza” dei Soci, sia per l’immagine
“esterna” del Rotary, fondamentali per una credibile azione di sviluppo dell’effettivo
2) Il consolidamento dell’effettivo attuale dei Club, appare elemento primario sia rispetto
all’immissione di nuovi soci nei Club che all’organizzazione di nuovi Club nel Distretto ;
3) il consolidamento che passa attraverso “qualità” dei Soci ed ”efficienza” dei Club sono
da assicurare e preservare attraverso adeguati momenti e processi di “Selezione”,
“Tutoring” e “Mentoring” nei confronti dei Soci attuali e potenziali nonché di
“formazione” specifica e permanente per tutti i rotariani, in particolare per quelli
chiamati e disponibili ad assumere ruoli dirigenziali ai vari livelli ( di Club, di Distretto,
sovra distrettuale), e primariamente attraverso il “coinvolgimento” di ciascuno nelle
attività del Club‐(“learning by doing”)
a) privilegiando il “rinnovamento” ed il ”ricambio” dell’effettivo dei Club ed evitando il rischio
di scambiare per mantenimento dell’effettivo la semplice “tenuta” numerica per apposizione
di occasionali nuovi Soci a coprire “fisiologiche” lacune in una realtà associativa
tendenzialmente statica. ( i dati evidenziano il progressivo innalzarsi dell’età media dei Soci
così come elevata è la prevalenza di Soci “pensionati” o “ritirati dall’attività”, prossima al 30%
nei nostri Rotary Club )
b) valorizzando il carattere “diversità” nella compagine associativa inteso soprattutto peraltro,
nel senso di adeguata corrispondenza tra le “classifiche” rappresentate nel Club e la varietà di
realtà professionali presenti nel territorio ; le differenze di genere, etnia, età, cultura, appaiono
da valorizzare non in quanto tali ma quando e se unite a “qualità” e “rappresentatività” e non
di esse sostitutive.
c) monitorando assiduamente la realtà demografica ,sociale ,culturale, produttiva del
territorio locale e distrettuale da adeguatamente rappresentare nei Club in vista di una
effettiva corrispondenza tra i caratteri del territorio e la presenza rotariana.
d)considerando e valutando congiuntamente, tra il Governatore ed i Club , se le
condizioni date nei singoli diversi casi suggeriscano di :
1) perseguire una parcellizzata immissione di nuovi elementi, quasi ad agire da
“ricostituenti”, nei Club esistenti
2) privilegiare la riunione di nuovi potenziali rotariani, soprattutto appartenenti a
classifiche di recente acquisizione o con caratteristiche comuni (ad es. Alumni/ae,
professionisti giovani, rappresentanti di nuove professionalità) in nuovi Club
potenzialmente più vivaci ed attivi .
Sarà interessante riconsiderare questi argomenti alla luce degli “input” attesi dal Presidente
Eletto Klinginsmith alla prossima “Scuola dei Governatori”.
Al momento credo di potere esprimere la convinzione che il 2010‐2011 vedrà Governatori
particolarmente consapevoli e motivati alla guida dei nostri Distretti , capaci e determinati a
fare “crescere bene” il Rotary.
Auguri
Pietro Pasini RRIMC 2009‐2010