mercoledì 24 febbraio 2010

Febbraio 2010-Dati recenti sullo sviluppo dell'Effettivo nella Zona 12-Imminente il Seminario sull'Effettivo del D.2110

Lo sviluppo dell’effettivo : una sfida.

E' imminente il seminario sull'Effettivo del D.2110.Qualche anticipazione sulla mia relazione-

Vorrei cominciare con una semplice ma essenziale osservazione :
oggi non saremmo qui, e tanto numerosi, se qualcuno non avesse pensato a noi come possibili rotariani : ed a quelli che ci hanno preceduto e ci sono stati di esempio nel Rotary vorrei dedicare un nostro ricordo ed il mio intervento ( Diap. Tucidide).
Intervento compendiato nel titolo : “ lo sviluppo del Rotary : una sfida”
Una sfida è l’invito a misurarsi in un’impresa ardua, dall’esito incerto, che richiede il ricorso alle migliori risorse disponibili per essere affrontata e vinta.
E’ perfino ovvio ricordare la complessità e l’ordine di grandezza degli eventi che oggi sfidano gli uomini di buona volontà : terrorismo, guerre, fame, crisi economico-finanziarie e sociali, malattie, contrapposizioni politiche ,scontri ideologici e culturali, precarietà delle esistenze individuali e delle aggregazioni sociali , a cominciare dalla famiglia.
Le grandi entità statali e le organizzazioni internazionali si trovano ad affrontare problematiche di ordine planetario e, naturalmente su altri ordini di grandezza e complessità dei problemi, le stesse libere organizzazioni su base associativa volontaria - il Rotary tra queste - fronteggiano la tendenziale disaffezione ed il rischio di obsolescenza.
Chiediamoci quale valore può conservare oggi, nella società mondiale e anche nella meno estesa ma per noi importante comunità territoriale di questo Distretto 2010, il richiamo ad una vita personale, professionale , civica, improntata allo spirito di servizio nei confronti della collettività umana in tutte le sue articolazioni ed espressioni, volta alla costruzione di relazioni amichevoli e pacifiche tra individui, comunità, popoli e nazioni, in nome della umana solidarietà, al di sopra dell’interesse personale e senza ostacoli di nazionalità, etnia, cultura.
Se per noi il Rotary impersona questi valori non possiamo sottrarci alla sfida dello sviluppo dell’effettivo:
E questi oltre cento anni di vita lo sviluppo lo hanno registrato : qualche immagine a documentare i fatti :

Diap in successione coi dati demografici
Questi dati suggeriscono :
A ) una constatazione,
……siamo tanti, il trend di crescita è stato veramente esaltante nel primo secolo di vita
B ) una considerazione,
… potremmo essere di più .. il trend sembra segnare un momento ( solo un momento ?) di “stanca”
E di fronte alla dichiarazione del Presidente Internazionale in carica John Kenny
” il futuro del Rotary è nelle vostre mani” ci siamo posti questi quesiti :
1) può esserci futuro senza sviluppo?
2) lo sviluppo può prescindere dall’aumento del numero dei rotariani?
3) questo sviluppo lo vogliamo veramente ‘? DICO, VOGLIAMO VERAMENTE CRESCERE ?
non dovremmo avere esitazioni :
Si, vogliamo fare crescere il Rotary, Si vogliamo contribuire a svilupparne tutte le potenzialità , Si vogliamo continuare a fare bene al mondo intero.

La volontà di crescere si scontra tuttavia con le difficoltà della sfida :
queste domande che ho sentito porre in occasione di Seminari sull’Effettivo in altri Distretti :
a) È ancora possibile crescere?
b) Dove è possibile crescere?
c) Come è possibile crescere?
Per quanto riguarda la possibilità di crescere.
Cambiano i tempi, cambiano gli uomini, noi più anziani sentiamo il fascino del “ come eravamo” e avanziamo qualche riserva scettica sul tipo –“ non ci sono più le persone di una volta”, “ ai miei tempi il Rotary era un’altra cosa”,
ma dovremo pure riconoscere che ci sono, ci devono essere -oggi come ieri – uomini e donne i quali sono valida espressione di attività imprenditoriali e professionali che già figurano o meritano di figurare tra le “classifiche “rotariane. Uomini e donne che per le caratteristiche personali, per i risultati professionali, per la considerazione e la stima acquistata nella comunità di cui sono significativa espressione – per dirla con Paul Harris , “ i migliori elementi”- possono condividere la nostra visione, le nostre aspirazioni, le nostre azioni. Uomini e donne che possono degnamente aggiungersi ai vecchi rotariani in Club già formati, magari capaci di aggregazione per costituire nuovi Rotary Club,
portatori di nuove energie per continuare il nostro “lavoro”, per cooperare con noi , nel quotidiano impegno individuale, professionale, civico, ed attraverso la nostra grande associazione contribuire alla libera, pacifica, ordinata e prospera convivenza degli uomini.
Dove sono ‘? Chi sono ? Perché non sono nel Rotary’?
E su come crescere ?
Consentiamo tutti, naturalmente, al monito “ quality first!” ; abbiamo in mente il ripetuto slogan “ qualità nella quantita” ; sempre tuttavia con il dubbio che la vera riserva sia : “ restiamo tra noi , tra gli “happy few”. L’esclusività conserva innegabilmente il suo fascino.
Ha pure la sua verità la tesi che lo sviluppo non può consistere solamente nell’aumento numerico ( immagine del lievito, piccolo è bello, etc. ) ma è difficile altresì negare allo stesso incremento del numero il valore di indicatore positivo.
Senza scomodare la fisiologia, un organismo che cresce - purchè cresca bene - dimostra di essere in salute.
E peraltro il Presidente Internazionale Eletto Ray Klinginsmith – con pragmatismo americano e ricorrendo a quella che chiama “cow boy logic” - viene a ricordarci , lo può ben testimoniare l’amico Governatore Eletto Lo Curto , che le risorse del Rotary International, e quindi il sostegno ai programmi istituzionali provengono essenzialmente dalle quote associative: cosicchè la correlazione tra il mantenimento ed il rafforzamento delle nostre iniziative e dei nostri programmi ed il numero dei rotariani ha una sua lapalissiana evidenza.
E' tuttora in vigore, a tutto quest’anno, il Piano Strategico del Rotary International che enfatizza, al punto 4 la Centralità dello sviluppo dell’effettivo per il futuro del Rotary :
Sviluppo che può concretizzarsi, in rapporto alle condizioni, nei tre momenti di :

1) conservazione dei Soci e dal consolidamento dell’effettivo attuale dei Club che vede come indispensabili presupposti :
a) qualità dei Soci da assicurare e preservare, dopo la accurata selezione all’ammissione, attraverso adeguati momenti e processi di “formazione”, “tutoring” e “mentoring” nei confronti sia dei Soci attuali che dei Soci potenziali ed il coinvolgimento immediato nell’attività e negli organigrammi operativi
b) efficienza dei Club, attestata da 1) effettiva e completa rappresentatività del territorio attraverso le persone dei Soci, 2) credibilità ed efficacia dei progetti e dei programmi a favore della comunità locale ed internazionale,
3) attenta gestione ed amministrazione dei Club , a rischio, questa, di diventare sempre più onerosa, spesso a discapito dei programmi e dei progetti

Presupposti fondamentali , la Qualità dei Soci e l’ efficienza dei Club per generare e rafforzare sia il sentimento di “appartenenza” nei Soci che i consensi all’immagine pubblica del Club nella comunità, con positivo riflesso sulle possibilità ed opportunità di sviluppo dell’effettivo.

2) nuove ammissioni nel Club , in vista di privilegiare il “rinnovamento” ed il “ricambio”, valorizzare la “rappresentatività” e la “diversità” in coerenza con la realtà demografico-sociale del territorio, senza alcuna “global quest” snaturante ma neppure con la semplice “apposizione” di nuovi Soci, a coprire con la “tenuta numerica” una realtà associativa tendenzialmente statica e progressivamente - anche per ragioni fisiologiche- in regressione
3) istituzione di nuovi Club , talora da ritenere preferibile alla parcellizzata immissione di nuovi elementi in uno o più Club magari in funzione ricostituente. Ben vengano nuove realtà, nuove idee, vino nuovo in otri nuovi.

Sempre John Kenny ci fornisce la ricetta di per conseguire il risultato auspicato ; ricetta solo apparentemente “semplice”– in realtà aderente alla lettera ed allo spirito dei documenti costituzionali del Rotary che pongono il Club al centro della struttura e della vita rotariana – e che può riassumersi così :
“ogni rotariano, vagliata accuratamente la potenzialità a Socio di una persona di sua conoscenza ne cura l’invito al Club e, nel caso di gradimento reciproco, lo/a propone a Socio”
esaminandone la composizione, della ricetta intendo, ne ricaviamo che :
a) non si entra genericamente “nel Rotary” bensì in un “Rotary Club” : tutta l’azione volta a promuovere lo sviluppo dell’effettivo e l’espansione della quale si fa carico l’organismo rotariano centrale, encomiabile nelle intenzioni ed articolata in multiformi espressioni ed iniziative,( ad es. le sollecitazioni “ erga omnes” ad associarsi- quasi bandi di reclutamento- sul sito e sulle pubblicazioni del R.I., le segnalazioni di possibili candidati da parte di Evanston ai Distretti) può esplicare i suoi effetti solamente tramite il Rotary Club
b) il vaglio – praticamente insindacabile - del Club fa della volontà del candidato a Socio una condizione necessaria ma non sufficiente all’ammissione e carica di responsabilità sia il proponente che i soci che votano l’ammissione/esclusione
L’avverbio accuratamente deve essere preso alla lettera ; anche perché non si verifichi- e ahinoi accade- che l’esito negativo di una presentazione a Socio venga percepito come limitativo di un malinteso diritto a non ammettere esclusioni o come offesa all’austostima talora ipertrofica nelle persone di successo ; e possa, invece, essere percepito – se positivo- come personale riconoscimento , tanto più significativo quanto più qualificato e credibile si trovi ad essere il consesso che lo esprime.
E’ questo il momento, cari amici, nel quale veramente il “futuro” rotariano- e della persona candidata, e del Club, e dello stesso Rotary International ,è nelle vostre mani.

Ma il Governatore, in nome e per conto del Rotary International e con l’aiuto delle Commissioni Distrettuali dedicate, ed il Club non sono i soli ad avere delle responsabilità per lo sviluppo dell’effettivo ; a proposito il Consiglio Centrale del Rotary International ha coniato lo slogan :
”Each rotarian : reach one, keep one” ( Diap.) .
ciascun rotariano ,quindi, è sollecitato a :
• farsi personalmente carico per l’aumento dell’effettivo per almeno un nuovo socio ed
• ad assumersi la responsabilità nei confronti di almeno un altro Socio per assicurarne la continuità nell’impegno e la permanenza duratura nel Club.
A conferma del ruolo di risorsa primaria ed imprescindibile di ogni singolo rotariano ( non il semplice “ Socio”) che abbia chiara visione e piena condivisione degli ideali e degli obbiettivi rotariani.

Dunque lo sviluppo dell’effettivo dipenderà dal grado di adesione e di consenso agli obiettivi che John Kenny ha proposto ad inizio anno ai Club ed ai Distretti, per il tramite dei Governatori
Li riassumiamo :
Per i Club:
a) l’aumento netto ( somma algebrica tra Soci che hanno abbandonato il Club e Soci di nuova ammissione)di almeno 1 Socio per ogni Club
b) il mantenimento da parte del Club di almeno l’80 % dei Soci presenti all’inizio di questa annata 2009-2010
Per il Distretto
a) i due obiettivi di Club raggiunti da tutti i Club del Distretto
b) l’aumento di 1 o, meglio, 2 nuovi Club nel Distretto.

Con almeno due di queste condizioni :
a) l’aumento della percentuale di Socie (Soci di genere femminile)qualificate
b) l’aumento della percentuale di Soci/ie qualificati/e con meno di 50 anni d’età
c) ammissione di almeno 1 nuovo Socio/a già Alumnus/a del R.I. e/o della R.F.
d) diversificazione della composizione della compagine associativa ( in rapporto a classifica( attività e professionalità non ancora o non adeguatamente – ad es. Soci pensionati o ritirati dall’attività, esponenti di enti-associazioni-istituzioni operanti nella comunità locale e/o internazionale- rappresentate nel Club), età, genere, etnia.

Questa di oggi è pure l’occasione per ricordare che si avvicina il tempo dei bilanci operativi, del confronto circa il grado di corrispondenza dei risultati agli obiettivi indicati : per quel che riguarda lo sviluppo i dati disponibili sembrano indicare che lo scostamento tra l’obiettivo di crescita preventivato nei Distretti di Italia,Albania,Malta,San Marino ed i risultati conseguiti fino ad oggi e sotto riportati dà un riscontro negativo se pure di poco.I rotariani della Zona XII e del D.2060 ( Zona 19)hanno certamente tutte le capacità di individuare dove e come crescere ed agire per colmare il divario. Auguri!

Dati sull'effettivo al 31 Gennaio 2010
Distretti di Italia,Albania,Malta,San Marino
dal 1 Luglio 2009 al 31 Gennaio 2010
9 Distretti Zona 12
Soci da 38.182 a 38113 - 69 ( - 0,18%)
1 Distretto Zona 19
Soci da 4560 a 4556 - 4 (- 0,09%)

10 Distretti
Soci da 42.742 a 42.669 “saldo totale “ - 73 (0,18%)

Zona XII del Rotary International
dal 1 Luglio 2009 al 31 Gennaio 2010
Distretti in aumento di Soci
D.2040 da 4902 a 4903 + 1
D.2050 da 3060 a 3081 + 21
D.2070 da 6272 a 6319 + 47
D.2090 da 3554 a 3559 + 5
D.2120 da 2627 a 2643 + 16
Totale + 90

Zona XII del Rotary International
dal 1 Luglio 2009 al 31 Gennaio 2010
Distretti in diminuzione di Soci
D.2030 da 5032 a 5022 -10
D.2080 da 4035 a 3988 - 47
D.2100 da 3858 a 3843 - 15
D.2110 da 4842 a 4775 - 87
D.2060 da 4560 a 4556 - 4
Totale -163

Pietro Pasini,RRIMC 2009-2010